C'è uno strano quadrato sull'isola tiberina. Colpa di Enel contemporanea.
Parliamo un pò d'arte. Per chi fosse passato nei pressi dell'isola Tiberina di recente, di certo ci avrà buttato un occhio chiedendosi, ".......e questo che èèèè???", per tutti gli altri, c'è Saretti.
Dal 23 ottobre, e fino al 23 di novembre, una strana stanza a cielo aperto giace sulla punta dell'isola, all'interno video proiezioni e suoni avvolgenti. Si tratta del progetto 2009 di Enel Contemporanea, un'iniziativa nata nel 2007 per promuovere l'arte contemporanea, l'ambiente urbano romano, e sensibilizzare i cittadini sui temi dell'energia e della sostenibilità. Quest'anno le location sono due: il MACRO all'ex mattatoio di Testaccio, e appunto l'isola Tiberina, dove è stata creata questa installazione del californiano Doug Aitken. Quattro pareti, in cui arte visiva, architettura e regia si incontrano per dare vita ad un'esperienza inedita: entri in questa stanza senza soffitto, e cerchi di seguire l'opera, le cui immagini però sono proiettati sulle pareti in tempistiche diverse. Risultato: immagini raffinatissime, suoni penetranti, velocità, bellezza, sconcerto. Eh si perchè la sua peculiarità è la possibilità di frure l'opera in svariati modi, seduti o in piedi, guardando sempre una stessa parete o girando su sè stessi. Ognuno se la gode come preferisce, ma di sicuro esce dalla "stanza" con grande soddisfazione.
Passateci se potete: è gratis, dura una decina di minuti, e sta per finire.
Dal 23 ottobre, e fino al 23 di novembre, una strana stanza a cielo aperto giace sulla punta dell'isola, all'interno video proiezioni e suoni avvolgenti. Si tratta del progetto 2009 di Enel Contemporanea, un'iniziativa nata nel 2007 per promuovere l'arte contemporanea, l'ambiente urbano romano, e sensibilizzare i cittadini sui temi dell'energia e della sostenibilità. Quest'anno le location sono due: il MACRO all'ex mattatoio di Testaccio, e appunto l'isola Tiberina, dove è stata creata questa installazione del californiano Doug Aitken. Quattro pareti, in cui arte visiva, architettura e regia si incontrano per dare vita ad un'esperienza inedita: entri in questa stanza senza soffitto, e cerchi di seguire l'opera, le cui immagini però sono proiettati sulle pareti in tempistiche diverse. Risultato: immagini raffinatissime, suoni penetranti, velocità, bellezza, sconcerto. Eh si perchè la sua peculiarità è la possibilità di frure l'opera in svariati modi, seduti o in piedi, guardando sempre una stessa parete o girando su sè stessi. Ognuno se la gode come preferisce, ma di sicuro esce dalla "stanza" con grande soddisfazione.
Passateci se potete: è gratis, dura una decina di minuti, e sta per finire.